Monza-Resegone - Volume B
Nick, Carlo e Paolone
Ciao Stefano,
rispondo a te (a mo' di articolo) ma metto in copia tutta la squadra allargata che l'ha vissuta con noi, in un modo o nell'altro (anche tu fai parte ... come ben sai), così butto fuori un po' di ricordi che, in questa maniera, non andranno persi .. e li riordino.
Sapevo da subito che mi sarebbe piaciuta ma ero certo che sarebbe stata una tantum ... ora non ne sono + così certo ;-)
A prescindere dal casino organizzativo veramente devastante, dal prezzo immotivato, dalla logistica complicata, dagli orari di merda ... la gara è fantastica. A renderla così è sicuramente la squadra con cui la corri, la gente che trovi nei paesi e i ricordi (o forse sono sogni) che ti rimangono in testa e affiorano uno alla volta, in ordine sparso.
Dai messaggi e dalle telefonate dei giorni precedenti capisci che tutta la squadra sente la tensione.
Poi vado a recuperare Paolo e capisci che la tensione è arrivata a livelli altissimi quando scopri che alle 6 del mattino era già nell'orto ad arare il campo. E ne hai conferma quando inizia a scaldarsi alle 21:30, ci sono ancora 25 gradi ... e noi partiremo solo alle 23:02.
Carlo e io siamo più zen .. o consapevoli che ogni km è regalato, quindi meglio non sprecarlo prima.
Ci incolonniamo per la partenza, che avrebbe dovuto essere alle 22:26 .. salvo ritardi, ecco ... i ritardi.
Bello essere lì assieme, sotto le luci, i fotografi, con lo speaker tutto per te ... poi si spegne il cervello e iniziano ad andare le gambe.
Il buon Alessio mi aveva appena rimesso in sesto da una contrattura rimediata a Dobbiaco: settimana di scarico totale, un po' di bici per andare al lavoro e una sgambata leggera leggera il giovedì ... tutto sembrava ok.
4:40 costanti, in controllo, cinque dati ai bambini ... Paolo spezza il braccino di un giovane tifoso per scaricare la tensione che non aveva ancora scaricato nei 30 km di riscaldamento.
Passiamo nelle zone di Carlo e la sua famiglia ci fa un tifo enorme, mi sembra di averne contati 150 ! (ma forse è solo un'allucinazione).
Ronca, grazie al quale questa avventura non avrebbe mai preso il via, ci fa da scudo, da supporto, da allenatore e la vive anche lui con noi .. non come avrebbe voluto viverla, ma sicuramente dentro la storia.
Paolo deve un po' sacrificarsi per noi, ci taglia l'aria e ci tiene il ritmo ... grazie mille (per questo e per i lunghi assieme all'alba).
Intorno al 16° sento le prime avvisaglie, la contrattura bussa alla porta, richiamare la gamba destra inizia a provocare dolore ... cosa che mi accompagnerà in maniera crescente fino alla fine (con una tregua sul pra di ratt .. dove il gesto è diverso).
Inizio a rallentare e dal 25° il passo decresce parecchio, intorno a 5:35.
Mi spiace per i compagni di squadra, nella testa girano tante cose, ma quello di cui sono certo e che alla capanna ci arrivo ... a costo di far camminare tutti!
Corro con la mia famiglia e i sacrifici che ha fatto per consentirmi il mio "gioco", corro con Carlo, che sa bene come si superano le difficoltà (mi sembra che sia laureato in "superamento difficoltà") e corro con un messaggio di un mio amico che mi chiede di correre un po' anche per la sua piccola Agata che verrà operata nuovamente mercoledì.
Quindi io non corro "solo".
Il leitmotiv della squadra FALCHI-LECCO era "improvvisare, adattarsi,raggiungere lo scopo!" come ben ci ha insegnato il sergente Gunny. Carlo è consapevole della sua fragilità di stomaco agli sbalzi di temperatura e allora cosa fa ? Raccoglie 2 cartoni dalla strada e li usa come schermo termico portandoli sotto la divisa fino alla capanna (voto 10 in improvvisazione e adattamento).
Al semaforo di Merate lancia un urlo "Nicola fermati!" .. penso tra me e me "perchè vuole che mi ritiri qui?" poi capisco, si preoccupava del traffico, e lo vedo che si lancia come un pazzo tra le auto in corsa tentando di fermarle col suo corpo (infilato sotto le ruote presumo) ... io e Paolo non ci sentiamo ancora così "a perdere" e guardinghi, attraversiamo l'incrocio e inveiamo contro i volontari che non hanno messo in sicurezza l'incrocio.
Pera, Cava , Fabietto e soci dell'immobiliare Zio Mao ci attendono a Olginate ad un orario impensabile ... Pera corre con noi, in ciabatte, un bel pezzo. Dice di vederci bene e mi tira su il morale ricordandomi che arriva la salita, il terreno che preferisco. Sarà profeta.
Il film che mi ero fatto prima della gara prevedeva di spaccare tutto tra Calolzio e l'agriturismo di Erve ... va beh, il film non è stato proprio questo, ma ci siamo adattati e abbiamo preso 10 in "raggiungere lo scopo".
Su un curvone,, prima di Rossino sento urla smodate di gente chiaramente ubriaca persa "Forza Falchi, Forza Nicola, Avanti Bastardo!" ... Chiara, mia moglie, non potendo essere presente ha organizzato Marta (sua coach) e gli ultras della Val San Martino, grazie anche a loro.
Ronca ci saluta alla fine di Erve, passiamo il ponticello, foto e via.
Il Pra di Ratt è tutto un susseguirsi di ingorghi per le terne in difficoltà, richieste di permesso e sorpassi (sul duro la contrattura non la sento) ... dura poco, troppo poco, la capanna è già lì e l'avventura è finita (sono le 3:15 del mattino)
4:10:23 ... ci avrei messo la firma prima di partire. Abbiamo fatto il meglio di quello che potevamo fare in quelle condizioni.
Del lungo rientro mi rimane il frontalino da spegnere e la luce del giorno che nasce. Ho fatto tante albe per preparare la Monza ... questa alba sarà di riposo.
Solo alle 7:30 varco la soglia di casa e ad accogliermi c'era la mia famiglia, pronta per la colazione.
Nicola Spreafico