3 aprile 2016 - Maratona del Lamone - il racconto della squadra B
Nick, Paolo, Ronca con Irene e Enrico (amici di Bologna - nonchè mastro birraio del birrificio Vecchia Orsa)
Lo squadrone B parte compatto per conquistare la Romagna, precisamente Russi in provincia di Ravenna.
Ronca non è in condizioni adeguate per prendere il via alla gara, ciononostante indossa il suo orologio d'oro, lustra la macchina e svolge egregiamente l'importante e difficile compito di dirigente/accompagnatore.
Paolo Beria ed io (Nicola Spreafico) siamo carichi e allenati al punto giusto per far crollare i nostri personali.
Ok, per me è la prima maratona, per cui so che mi basterà trascinarmi all'arrivo e l'obbiettivo sarà raggiunto.
La trattazione più approfondita di cosa ci abbia spinto in questo posto sconosciuto a molti, della lunga preparazione alla maratona e di cosa sia successo in quella casa al limitare dei campi sarà demandato a un articolo ben più corposo nel nuovissimo almanacco Falchi.
Per ora vi basti sapere che la maratona del Lamone è la seconda più vecchia d'Italia (dopo il Mugello).
E' arrivata alla 40° edizione ma ha ancora il sapore ruspante delle corse di una volta.
Lunghi rettilinei in mezzo ai campi costeggiando rogge, passaggi in corti, paesini e mercati, poca spesa e massima resa. Organizzazione ottima e gran generosità nel premiare praticamente tutti.
A fronte del prezzo di iscrizione di 15 euro (ebbene sì, stranieri di Lecco ... 15 euro !!!).
Paolo (16° assoluto con 2:50:11) si è portato a casa un mega prosciutto crudo e una borsa della spesa piena, oltre ad una serie di dubbi amletici su cosa facciano le galline di notte.
Io (3:10:02 , 89° assoluto) torno in famiglia con una borsa della spesa contenente salame, ciabatte e generi alimentari, oltre a maglia tecnica, medaglia artigianale, doccia calda, pacer ogni 10 minuti, insomma, cosa si può volere di più?
E' stato un gran bel fine settimana tra amici falchi: cazzate, sfottò, birra ma anche cultura.
Ronca ha potuto piangere inginocchiato davanti al sepolcro del sommo poeta, non sapeva fosse morto !
Paolo e Ronca davanti al sepolcro di Dante