Qualche tempo fa (il 5 marzo 2008, per l’esattezza) avevo raccontato della brutta avventura che mi era capitata nell’agosto 2007 con serie conseguenze per la mia gamba. Il titolo di quella cronaca  era "Il mio 20^ Trofeo Sempione" dove, proprio a causa dell’incidente che mi era capitato, avevo partecipato si alla gara, ma come volontario. Sono ora di nuovo a scrivere perché purtroppo ho ancora dei problemi alla caviglia, anche dopo essere stato operato per la terza volta, lo scorso mese di ottobre.
Al momento sto continuando con la riabilitazione, ma ancora non si vedono dei grossi  risultati. Per carità, rispetto a prima dell’operazione qualcosa è migliorato, ma non di molto.
Comunque non mollo perché sento che prima o poi la caviglia andrà quasi del tutto a posto. Ho già prenotato delle visite specializzate per capire se c'è qualche speranza, se si può pensare a un altro intervento per migliorare il movimento della caviglia e poter riprendere le mie gare di corsa in montagna, ma anche quelle su strada.
Dall’anno scorso, comunque, qualche corsetta, stringendo i denti, me la sono fatta perché come podista non ho ancora gettato la spugna!
E’ proprio per questo che ieri ho partecipato a Vittorio Veneto (Tv) al 1° Crosso Road una gara di 10 km su un percorso misto.
Ho deciso di partecipare a questa gara perché ho un carissimo amico, Luigi, che vive da quelle parti e che mi ha ospitato per due giorni (grazie!). Un grazie anche alla mia famiglia perché, preoccupata per la mia salute, era contraria alla mia trasferta ma poi hanno capito che la corsa è la mia grande passione, che non potevo rinunciare, e mi hanno fatto partire.
Per quanto riguarda la gara posso dire di essermi proprio divertito, nonostante le difficoltà alla caviglia. Durante la corsa, infatti, mi sono trovato fra gli "amatori" perché quelli un po’ più forti erano troppo avanti. All'inizio ho cercato di aumentare la velocità ma non ci sono riuscito perché più aumentavo e più appoggiavo male il piede e questo mi procurava un po’ di dolore.
Mi sono allora rassegnato anche perché ho capito che non era importante stare davanti: quello che contava di più in quel momento era di riuscire a completare la gara indipendentemente dal tempo che ci avrei messo!
Devo dire che è stato bello stare in mezzo a quelle persone che correvano solo per divertimento. Guardavo i loro visi, i loro sguardi, riuscivo a sentire il rumore del loro respiro: la loro fatica! Grazie a loro mi sono sentito nuovamente come uno di loro e che potevo correre come tutti!
Guardando al futuro, sono tante le gare a cui mi piacerebbe partecipare quest’anno ma non in tutte potrò correre e allora spero di poter essere presente almeno come volontario, se le società organizzatrici mi vorranno ancora. Mi piacerebbe, per esempio, dare ancora una mano all’Atletica Ambrosiana per il suo Trofeo Parco Sempione o all'Atletica Lambro per la Corrilambro e a tante altre.
Vorrei concludere questo piccolo racconto ringraziando di nuovo i miei genitori, mia sorella, i miei nipotini, Nori e i miei amici lecchesi che fanno di tutto per sostenermi, mi spronano ad andare avanti e a guardare il futuro con ottimismo e a non pensare troppo al problema che ho!

Grazie
Buone corse! 

Tadd “dol Piro”Bertoldini - Premana 

(articolo tratto da Podisti.net)