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26-10-2008 La Corsa dei Templari PDF Stampa E-mail
Scritto da rg   
Martedì 28 Ottobre 2008 06:38

Trasferta francese per due Falchi e altri tre amici per correre una delle gare trail più famosa e partecipata. E ne è valsa proprio la pena…


Luca, Antonio e Ricky


Nant (FRA) La Grande Course des Templiers… Già l’anno scorso avevo buttato un occhio sul sito di questa gara [Linkpoiché avevo sentito nominare spesso il nome di questa “festa” del trail che si svolgeva in Francia, ossia la patria del trail. L’anno scorso a giugno le iscrizioni (con ben 3000 pettorali!) erano già chiuse e così quest’anno ho anticipato i tempi e mi sono iscritto, anche grazie alla spinta di Luca e dei suoi tre amici (Lucio e Luigi dell’OSA, Antonio consigliere della Bormiese).
Dunque sabato mattina si parte all’alba da Biassono (MI) con il camper dual fuel (benza + GPL) di Lucio, che si dimostreranno fondamentali per la trasferta (sia il camper sia l’austista). Milano, Ventimiglia, Nizza, Marsiglia, Montpellier, direzione Millau e poi finalmente nel tardo pomeriggio giungiamo a Nant, piccolo paesino circondato dalle montagne delle Causses et Cévennes e abitato nel passato dai Templari [Link].

Ritiriamo i pettorali e cominciamo già a respirare l’atmosfera trail. Tanti atleti hanno già corso le gare più brevi del pomeriggio, l’Expò è pieno di stand sulle tante gare che si corrono in Francia e sull’attrezzatura sempre più all’avanguardia (bastoncini, zaini, frontali, calze…).
Torniamo alla nostra base di appoggio e cominciamo a preparare lo zaino per il giorno dopo. Oltre al materiale obbligatorio (frontalino, telo termico, fischietto, scorta di liquidi, k-way) metto nella sacca una maglia di ricambio, 5 barrette, 5 Enervit Gel, un po’ di bustine di fruttosio e della frutta disidratata. Nella sacca dei liquidi metto 1,5 litri di acqua ed Enervit. Facciamo poi il pieno di carboidrati con quasi due etti di pasta al pomodoro a cranio più affettato, grana e una bella fetta di crostata. Regoliamo gli orologi portando indietro le lancette di un’ora: grazie Ora Solare, potremo dormire un’ora in più. Fatto sta che alle 20.30 (nuova ora) siamo già in branda e la sveglia è puntata per le 3.30. Prima di andare a dormire uno sguardo al cielo: c’è un cielo molto terso e la stellata è davvero spettacolare. Il tempo domani sarà buono…
Ore 3.30: suona la sveglia. Ho riposato benissimo per quasi 7 ore. Ci vestiamo, facciamo colazione, ultimiamo i preparativi dello zaino e usciamo dal camper… Una nebbia che si taglia col coltello ci accoglie, l’umidità è micidiale e ti entra nelle ossa. Il termometro segna 5°C…
Ci dirigiamo belli coperti verso la zona di partenza che già brulica di atleti. Alle 5.15 si parte, tra due ali di fumogeni rossi, roba da pelle d’oca. I primi chilometri sono spettacolari. Sono sì su asfalto in leggera salita, ma dopo i primi tornanti si può vedere sia davanti che dietro un lungo serpentone formato dalle centinaia di piccole luci delle nostre frontali. Dopo qualche chilometro, risalgo un po’ di posizioni e finalmente si abbandona l’asfalto e comincia il trail. Il percorso è molto corribile e il sentiero, pur essendo largo, è pieno di corridori: eh sì, 2750 persone sono proprio tante.
Attraversiamo anche due vecchie gallerie e verso le 6.30 comincia ad albeggiare. Dopo 13,5 km c’è il primo ristoro con sola acqua nel piccolo paesino di Sauclières. Nonostante sia molto presto, c’è tantissima gente ad incitare e moltissimi bambini: davvero emozionante.
Ora si riprende a salire leggermente ma i tratti corribili sono tanti. Purtroppo le gambe non girano come vorrei e quindi mi adeguo rallentando un po’ il ritmo. Finalmente si fa chiaro e riusciamo così ad apprezzare il bellissimo panorama davanti a noi: altipiani sconfinati e la vista può spaziare a perdita d’occhio! Mollo il frontalino e comincio a mangiarmi una barretta.
Vengo raggiunto da Antonio pochi chilometri dal primo vero ristoro a Dourbies (km 35). Qui c’è tantissimo tifo. “Allez Ricardò”: vallo a dire tutti che si dice Riccardo. Comunque all’inizio rispondo con un semplice “Merci”, poi rispondo con bel “Grazie!” così capiscono che sono italiano… Nel tendone c’è di tutto, da bere e da mangiare. Bevo avidamente acqua e coca-cola e mangio delle caramelle gelèe giganti oltre ad albicocche disidratate. Passo dal pit-stop dove mi riempiono la sacca del Camelbak con imbuto e brocca d’acqua. Ormai il clima si è scaldato e quindi tolgo i manicotti che fino ad ora non mi avevano assolutamente dato fastidio, anzi…
Si riprende finalmente con una vera salita. Dopo il ristoro mi sento decisamente più in forma e quindi riesco a “spingere”, recuperando tante posizioni. Si scollina e si scende verso Trèves attraverso un lungo sentiero nel bosco a tratti bello ripido. Si torna a salire fino a Causse Bégon dove c’è ancora tanto tifo. Qua c’è un altro ristoro (km 52) e forse esagero con il bere. Riparto e c’è un tratto abbastanza pianeggiante ma poi si comincia a scendere e i liquidi nello stomaco si fanno sentire… Si passa accanto a dei placconi strapiombanti dove si arrampica che è un piacere.
Arrivati a St. Sulpice si riprende a salire e si attraversa una bellissima zona solcata da canyon e vallate davvero spettacolari. Si torna a scendere e si arriva finalmente al ristoro del 64° km a Cantobre. Mi alimento per bene e affronto deciso gli ultimi 400 m di dislivello che portano alla Roc Nantais. La salita è dura nel primo tratto e poi si fa quasi corribile: ormai manca poco al traguardo. Scollino e poco dopo si comincia a vedere il paese di Nant nella valle sottostante. Mi dicono che mancano 2 km. Allora do fondo alle ultime energie e faccio la ripida discesa a tutta. Il terreno torna pianeggiante, riconosco la zona dove abbiamo parcheggiato il camper e capisco che manca poco. C’è un sacco di gente ad incitare. Serie di curve, piccola salitella e finalmente si comincia a vedere il traguardo. Allungo finale tra due ali di folla e passo sotto lo striscione d’arrivo in 8h50’28” (185a posizione) e sono pienamente soddisfatto del mio risultato. Consegno il chip nel pettorale e mi consegnano la maglia finisher. Passo dal ristoro finale e recupero un po’ di liquidi.
Poco dopo arriva anche Antonio (9h24’ e 317° posto) che ha sofferto di dolori alle ginocchia nelle ultime discesa. In 9h49’ arriva anche il buon Luca (418° posto) soddisfatto pure lui di questa bella gara.
Dopo la doccia andiamo a mangiare un buonissimo potage (oh…) di verdure più purè di patate con saussison… Torniamo all’arrivo per aspettare Lucio e Luigi ma non li vediamo. Intanto sta tornando il buio e si vede una processione di frontalini che scendono l’ultima discesa. Poi Lucio manda un messaggio: “Venite che partiamo!”. Quindi sono già al camper e sono pronti per ripartire. Hanno chiuso assieme in 12h12’.
Abbandoniamo Nant e puntiamo all’autostrada. Sosta in autogrill per qualche ora di sonno e poi si riparte. Io ho dormito quasi tutto il viaggio di ritorno mentre al grande autista Lucio bastano poche ore di riposo: che fisico!
Nel primo pomeriggio di lunedì siamo di nuovo a Biassono stanchi ma felici per questa lunga ma bellissima trasferta. La Corsa dei Templari merita tutta la buona fama di cui gode. Ha un bellissimo percorso (a dir la verità a me è piaciuta di più la seconda parte…) e un’organizzazione impeccabile. E che dire poi del tifo, con la gente che ti incita chiamandoti per nome. Sul pettorale, infatti, il nome è scritto bello in grande. I paesaggi sono poi davvero incantevoli!
Che dire: sono stati 72 km con 3180 m di dislivello positivo ricchi di emozioni. Una gara che, per gli amanti dei trail, almeno una volta va corsa!

Riccardo Ghislanzoni

Guarda la classifica

{morfeo 75}
(Le ultime foto sono tratte dal sito www.vo2.fr/templiers)

 








Ultimo aggiornamento Martedì 11 Novembre 2008 13:27
 


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