Prologo – Il Sentiero del Viandante è un classico itinerario che ben si presta per i cosiddetti lunghi in vista delle ultra-trail. Da Abbabia alla Madonna del Pozzo di Colico sono circa 40 km ricchi di paesaggi suggestivi.
A febbraio tanti di noi si erano già “portati avanti col lavoro” e avevamo percorso il Viandante, chi in sette ore chi in otto. Allenamento obbligatorio in vista del Cro-Magnon e delle altre ultra. Ma ecco che poi scatta la solita molla. Loris e Ale la buttano lì: perché non fare il Viandante di notte? Magari facendo andata e ritorno? Perché no? E l’idea malsana prende forma…

Sabato 10 maggio/Domenica 11 maggio – Puntuali come degli orologi svizzeri ci ritroviamo davanti alla stazione di Abbadia alle ore 20. Siamo in sette. I Falchi Ale, Loris, Stefano, Gessy e chi vi scrive e i torrevillani Chiarello & Popo.
Alle 20.10 partiamo carichi come dei puma anche se forse un po’ invidiamo chi va a farsi una bella mangiata di pesce da Piero! Il cielo non promette nulla di buono, le previsioni meteo neanche, a Lecco già diluviava...
Passata Abbadia perdiamo subito il sentiero. Cominciamo bene e per fortuna che c’è ancora chiaro, chissà fra qualche ora... Alle 21 arriviamo a Rongio ed è d’obbligo una sosta caffè dalla Dina. Le spieghiamo il nostro giro e ci prende per matti. Beh, forse… Comunque alla mattina dopo le assicuriamo che ripassiamo per il caffè! E lei ci regala pure degli snack per il viaggio: che mito! Buonanotte a tutti e via, inghiottiti dalla notte!
Ci rimettiamo in marcia verso Lierna con le frontali in testa e si corricchia spesso. Decidiamo di fare la “Variante alta” all’andata ma purtroppo ci ritroviamo su quella “Bassa”. Bassa mica tanto perché ci spariamo di botto quasi 600 m di dislivello. Allo scollinamento comincia a piovere e la pioggia ci farà compagnia per un po’. Arriviamo a Vezio passando per Fiumelatte. Poi arriviamo a Bellano, al Santuario di Lezzeno e a Dervio. Da qui, passando da Corenno Plinio, facciamo la salita fino alla Cappella di San Rocco dove decidiamo di fare il giro di boa. Da qui c’è una splendida vista e, a conti fatti, ci siamo già macinati più di 30 km in quasi 6h30’. Si mangia qualcosa, ci si cambia e siamo pronti a tornare sui nostri passi!
Tra crisi di sonno e un po’ di stanchezza che affiora, tra battute e grasse risate, ripercorriamo la stessa strada dell’andata fino a Varenna e qui comincia la temutissima salita fino ad Ortanella, con più di 700 m di dislivello da coprire. Nel frattempo è già albeggiato ma la strada è ancora lunga. Discesone bello ripido fino a Lierna e poi via sul tratto di sentiero che abbiamo fatto all’andata.
Dopo la salita spaccagambe del ristorante “Il Verde” di Mandello ripassiamo dalla Dina. E’ a Messa ma non ci facciamo mancare il caffé e soprattutto un bel gelato, s-t-r-a-m-e-r-i-t-a-t-o!
Ormai manca poco e per le 11 siamo di nuovo alla stazione di Abbadia, accolti da un bell'acquazzone!
Non ci si fa mancar nulla e quindi birretta al bar anche se puzziamo come delle capre.
Bilancio del week-end: circa 65-70 km percorsi, 3500 m di dislivello positivo, 15 ore di cui 13h45’ in marcia.
Qualcuno, in un’altra occasione (la Como-Bellagio) si era chiesto: “Ma a che pro?”. Risposta? Boh, sarà la dura vita degli ultra-trailers, sarà che abbiamo buon tempo, ma vi assicuro che ci si diverte un sacco! Correre di notte poi ha tutto un fascino particolare: gli odori, i rumori, le luci lontane dei paesi cullati dal lago…
Peccato che non era con noi il Pizza, ne avrebbe fatta una pelle. Lo stop forzato lo terrà fermo per poco poi tornerà più carico di prima.
La stagione è lunga e tra Cro-Magnon, Valdigne, Monte Bianco, Petite Trotte, se ne vedranno
delle belle! E intanto un po’ di fieno in cascina è stato messo… 

                                                                                                     (Ricky)

Partenza da Abbadia

Ristoro al giro di boa